I Sandandoniari di Fano Adriano
È quasi notte nel paesino incastonato tra le montagne, con le case in pietra che si affacciano su strette
viuzze acciottolate. Tra la nebbia, una fioca luce giallastra illumina uno sgangherato e bagnaticcio uscio
semiaperto. L’odore della carne arrostita nel camino inebria la taverna, gremita di uomini festanti che
chiacchierano in accenti diversi. Qualcuno versa il vino gelosamente custodito per quell’atteso giorno di
gennaio, si infervora nell’esaltarne i sentori emanati, la quasi totale assenza di postumi debilitanti anche
dopo averne ingurgitato vergognose quantità, sottendendo un diabolico invito a perdere la misura. Un
anziano signore, con soddisfatta flemma, interroga gli altri sul funzionamento del suo nuovo strumento,
una raganella fatta gracchiare con rapidi movimenti di polso, prima di passarla nelle altrui mani.
Incoraggiati da quel suono legnoso, gli altri imbracciano i loro strumenti: una chitarra, un organetto,
alcune tammorre; e iniziano a provare i brani.
COSTO ESPERIENZA
PER PERSONA
DATA
ESPERIENZA
LUOGO
ESPERIENZA
Sono i Sandandoniari di Fano Adriano, che si apprestano a iniziare il rituale giro di questua, per abbracciare i membri delle famiglie che li hanno visti crescere di anno in anno ed essere rifocillati con deliziose pietanze agro-pastorali. In cambio donano canti propiziatori a Sant'Antonio abate, eseguiti in abbigliamento da monaci, e con due figure centrali: il santo eremita con saio e bastone che raccoglie le offerte in denaro dentro una cassetta di legno e il diavolo, che coerente con la sua nomea, salta e disarticola la performance, sedendosi sulle ginocchia degli ospitanti, con fare da bambino. É possibile unirsi al corteo bacchico dei Sandandoniari di Fano Adriano, che non vedono l'ora di accogliere nelle loro fila amici e persone interessate a squarciare la gelida aria a passi di scarpone, a vivere un'esperienza intima e totalizzante, entrando nelle case e prendendo parte ai canti e ai bagordi, abbondando con ventricina, formaggi e cillitte, per finire nella piazzetta di Villa Morena, di fronte la chiesa di San Rocco, a un orario indefinito della notte. Vi piacerebbe fare festa e allo stesso tempo riflettere sulla densità dei rapporti affettivi che si generano in un chiuso paese di montagna, che nonostante le ferite delle migrazioni, ci tiene a conservare la ricchezza culturale e i legami di fratellanza che la riproposizione del crepuscolare rito permette? Chi, per ovvie ragioni, non se la sentisse di ripartire in auto, può continuare a godere della avvolgente ospitalità dei fanesi, passando la notte in una delle strutture ricettive della zona, per risvegliarsi in una tipica abitazione in pietra e fare colazione con marmellate e ricotte, spalmate su croccanti fette di pane abbrustolito con le biancheggianti braci di un largo camino.






INFO E PRENOTAZIONI
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I Sandandoniari di Fano Adriano
Il gruppo è formato da uomini originari di Fano Adriano e da alcuni residenti. Nonostante diversi di loro vivano lontano dal paese, il giro di questua dedicato a Sant’Antonio abate, ripetuto sin da quando erano adolescenti, è l’occasione immancabile di riunirsi e passare una giornata di canti e bevute. La comitiva informale esegue canti della tradizione popolare abruzzese e un canto ecclesiastico: “Nel deserto dell’Egitto”.